La navigazione, così come era iniziata, procedeva tranquilla, i marinai svolgevano con zelo i propri compiti, le macchine funzionavano al meglio e i passeggeri erano rilassati, come non esserlo di fronte a questo bellissimo mare azzuro ?
I marinai, dopo qualche momento diffidenza, cominciarono ad apprezzare il loro Comandante, soprattutto perchè molti di loro erano imbarcati da molti anni e quindi veterani del mare, mentre l'ufficiale invece era molto giovane e al suo primo imbarco, pertanto ai loro occhi appariva un novellino alle prime armi.
Certo lui era ben conscio di quello che pensavano i suoi uomini, ma nonostante la giovane età aveva un suo certo carisma, infatti, questi pochi giorni di viaggio erano già bastati a far ricredere i marinai, non solo, aveva instaurato con tutti loro un ottimo rapporto, mangiava e beveva con loro, non si permetteva mai di alzare la voce, se c'era qualcosa che non andava non faceva pubbliche piazzate, ma, semplicemente, chiamava l'addetto nella cabina di comando e li, lontano da altre persone, richiamava il marinaio.
Un perfetto Uomo di Comando degno di questo nome.
In definitiva tutto procedeva nel verso giusto.
Dopo sei giorni di navigazione, come ogni sera, il Comandante si ritirava nel suo alloggio per concedersi qualche ora di meritato riposo, si toglieva la giacca dell'uniforme, da cui, dal taschino interno, tirava fuori una piccola agendina scura, il suo DIARIO DI BORDO, dove annotava ciò che succedeva a bordo, le sue impressioni e a volte i suoi PENSIERI.
D'improvviso, poco prima di chiudere gli occhi per il meritato riposo, sentì bussare freneticamente alla sua porta.
Era il Nostromo che lo invita a salire in cabina, c'era qualcosa che doveva vedere, doveva assolutamente vedere.
Cosa poteva mai essere successo pensava ? Pertanto sali' velocemente in cabina; arrivati in cima il nostromo gli passò il cannocchiale e disse di guardare a dritta.
Il Comandante guardò incredulo una nave petroliera chinata su un fianco e da cui, da alcune falle, fuoriusciva dell'olio nero che formava una incredibile chiazza, repellente al solo vedersi.
Pensando si trattasse di un incidente, comandò di raggiungere il posto il più presto possibile per vedere il da farsi, avvisò tutti i marinai di essere pronti anche per eventuali feriti.
Ci fu molta concitazione, ma sia lui che il suo equipaggio mantennero la calma.
Dopo aver impartito gli ordini avvisò le Autorità Marittime di quello che avevano scoperto e che la nave stessa era diretta sul presunto luogo dell'incidente per prestare le prime operazioni di soccorso.
I marinai, dopo qualche momento diffidenza, cominciarono ad apprezzare il loro Comandante, soprattutto perchè molti di loro erano imbarcati da molti anni e quindi veterani del mare, mentre l'ufficiale invece era molto giovane e al suo primo imbarco, pertanto ai loro occhi appariva un novellino alle prime armi.
Certo lui era ben conscio di quello che pensavano i suoi uomini, ma nonostante la giovane età aveva un suo certo carisma, infatti, questi pochi giorni di viaggio erano già bastati a far ricredere i marinai, non solo, aveva instaurato con tutti loro un ottimo rapporto, mangiava e beveva con loro, non si permetteva mai di alzare la voce, se c'era qualcosa che non andava non faceva pubbliche piazzate, ma, semplicemente, chiamava l'addetto nella cabina di comando e li, lontano da altre persone, richiamava il marinaio.
Un perfetto Uomo di Comando degno di questo nome.
In definitiva tutto procedeva nel verso giusto.
Dopo sei giorni di navigazione, come ogni sera, il Comandante si ritirava nel suo alloggio per concedersi qualche ora di meritato riposo, si toglieva la giacca dell'uniforme, da cui, dal taschino interno, tirava fuori una piccola agendina scura, il suo DIARIO DI BORDO, dove annotava ciò che succedeva a bordo, le sue impressioni e a volte i suoi PENSIERI.
D'improvviso, poco prima di chiudere gli occhi per il meritato riposo, sentì bussare freneticamente alla sua porta.
Era il Nostromo che lo invita a salire in cabina, c'era qualcosa che doveva vedere, doveva assolutamente vedere.
Cosa poteva mai essere successo pensava ? Pertanto sali' velocemente in cabina; arrivati in cima il nostromo gli passò il cannocchiale e disse di guardare a dritta.
Il Comandante guardò incredulo una nave petroliera chinata su un fianco e da cui, da alcune falle, fuoriusciva dell'olio nero che formava una incredibile chiazza, repellente al solo vedersi.
Pensando si trattasse di un incidente, comandò di raggiungere il posto il più presto possibile per vedere il da farsi, avvisò tutti i marinai di essere pronti anche per eventuali feriti.
Ci fu molta concitazione, ma sia lui che il suo equipaggio mantennero la calma.
Dopo aver impartito gli ordini avvisò le Autorità Marittime di quello che avevano scoperto e che la nave stessa era diretta sul presunto luogo dell'incidente per prestare le prime operazioni di soccorso.
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